La dipendenza dal lavoro può avere diverse manifestazioni e affondare le sue radici nello stile educativo della persona, in alcune caratteristiche personali o ancora nella cultura aziendale. In ogni caso, la dipendenza dal lavoro, così come accade per altre forme di dipendenza, ha effetti e conseguenze sul benessere e sulla qualità di vita dell’individuo.

Oates è stato tra i primi a coniare il termine “workaholism” nella letteratura accademica, inizialmente descritto come una “dipendenza dal lavoro, la compulsione o il bisogno incontrollabile di lavorare incessantemente“[1].

Di conseguenza, gli individui che mostrano alti livelli di dipendenza dal lavoro tendono a dare maggiore priorità al lavoro rispetto alle attività ricreative, trascurano le relazioni con gli altri e la propria salute [1]. Una definizione che implica che chi ha questa forma di dipendenza abbia un impegno lavorativo eccessivo che coinvolge due diverse dimensioni: tempo e impegno [1].

Chi soffre di dipendenza dal lavoro?

La dipendenza dal lavoro è stata descritta come un approccio disfunzionale al lavoro, che può essere inteso come un bisogno eccessivo e compulsivo di lavorare [1]. I primi studi sulla dipendenza dal lavoro, dei primi anni ’90, si concentravano su problemi di salute, familiari ed emotivi legati alla dipendenza dal lavoro. Da allora, c’è stato un crescente interesse per la dipendenza dal lavoro a causa del suo impatto sul funzionamento sociale, sulle relazioni interpersonali e sul benessere personale [1].

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Due caratteristiche risaltano nel concetto originale di “maniaco del lavoro”: lavorare in modo eccessivo e lavorare in modo compulsivo. Il primo riguarda una tendenza comportamentale che si riflette in una straordinaria quantità di tempo dedicata alle attività lavorative. Esistono molteplici ragioni per cui gli individui dedicano fortemente il proprio tempo al lavoro, ma in alcuni casi i lavoratori sono influenzati da una spinta interiore compulsiva a lavorare eccessivamente. Pertanto, lavorare in modo eccessivo può comprendere la dimensione comportamentale di chi sviluppa una dipendenza dal lavoro, oppure la dimensione cognitiva o mentale che si traduce in un’ossessione per il lavoro e, quindi, in un lavorare eccessivamente [1].

Le caratteristiche e le conseguenze della dipendenza dal lavoro

Le caratteristiche principali degli individui maniaci del lavoro sono l’intensa occupazione del lavoro, con orari di lavoro lunghi, carichi di lavoro eccessivi, ritmi di lavoro rapidi e desiderio sfrenato di risultati. Questi fattori portano a una distorsione del rapporto individuo-organizzazione e compromettono la qualità della vita delle persone, con gravi conseguenze sulla salute [2].

Sul piano fisico, la dipendenza dal lavoro si può manifestare con estrema stanchezza, ipertensione, insonnia, gastrite, alopecia e problemi vascolari e cardiaci [2]. Tuttavia, dal momento che questi sintomi da soli non esprimono una possibile dipendenza dal lavoro, una diagnosi supplementare dovrebbe analizzare anche gli aspetti psicologici e sociali del lavoratore. Uno stile di vita basato sulla dipendenza dal lavoro può effettivamente portare ad alti livelli di ansia e depressione, con un impatto negativo sulla qualità di vita [2].

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Una scarsa qualità di vita sul posto di lavoro può avere conseguenze negative, quali aumento dell’assenteismo, riduzione della produttività, mancanza di interesse per le attività lavorative, aumento del numero di infortuni sul lavoro, apatia, tensione muscolare, tachicardia, mal di testa, depressione e alterazioni del sonno, oltre ad altre tensioni fisiche, psicologiche e sociali. Questi impatti, a loro volta, possono interferire con la volontà dell’individuo di svolgere le proprie attività lavorative [2].

Come faccio a riconoscere la dipendenza dal lavoro?

Tra le conseguenze più comuni della dipendenza dal lavoro ci sono: depressione, attacchi d’ansia, insonnia e aumento di peso. L’eccessivo coinvolgimento nel proprio lavoro può essere anche una prima fase che potrebbe portare al burnout [3]. I segnali a cui prestare attenzione per riconoscere una dipendenza dal lavoro [3]:

  • lavorare in modo sistematico per più di 8 ore al giorno, spesso anche nel fine settimana e in vacanza;
  • tendere a non fruire di ferie e permessi, anche quando ce ne sarebbe necessità (per esempio, la malattia) e non assentarsi dal lavoro;
  • fatica a stare lontani dal lavoro (come, per esempio, sensazione d’ansia e angoscia durante i periodi festivi);
  • preoccupazioni e pensieri ricorrenti su tematiche di lavoro anche prima di dormire con conseguente sonno disturbato;
  • mancanza di hobby e interessi al di fuori del lavoro;
  • tendenza a trascurare i propri bisogni a partire dal dormire e mangiare;

Al contrario di quanto si potrebbe pensare il workhaholic, nonostante si dedichi fortemente al lavoro, non sempre ottiene alti livelli di performance lavorative.

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Consigli per affrontare la dipendenza dal lavoro

Dove iniziare se si ha una dipendenza dal lavoro? Sicuramente è importante stabilire le priorità e pianificare le attività dell’agenda avendo cura di lasciare momenti liberi per attività sociali, ricreative o semplicemente per staccare [3].

Stabilisci degli orari in cui mettere da parte il lavoro ma anche tutti i dispositivi tecnologici collegati, passa del tempo con amici e familiari e soprattutto pianifica periodi di vacanza e distacco totale dal lavoro [3].

Fonti

[1] Gonçalves L, Meneses J, Sil S, Silva T, Moreira AC. Workaholism Scales: Some Challenges Ahead. Behav Sci (Basel). 2023;13(7):529. Published 2023 Jun 23. doi:10.3390/bs13070529;
[2] Vedoato T, Pedro DRC, Garcia IM, Galdino MJQ, Aroni P, Haddad MDCFL. Workaholism and quality of life: an integrative literature review. Rev Bras Med Trab. 2021;19(4):503-510. Published 2021 Dec 30. doi:10.47626/1679-4435-2021-640;
[3] Unobravo.